Basta dare un rapido sguardo ai social, per farsi un’idea di cosa stia accadendo nelle case dei cittadini calabresi, in totale confusione, dopo la sentenza del Tar regionale, che ha annullato il provvedimento adottato dal Governatore ad interim, Nino Spirlì, con il quale aveva chiuso le scuole su tutto il territorio regionale fino al prossimo 28 novembre.
Il Tar nella sentenza specifica che sospende il provvedimento impugnato, nei limiti dell’interesse dei ricorrenti. Un particolare di non poco conto, perché significherebbe che l’ordinanza regionale sarebbe sospesa solo per i ricorrenti, cioè un gruppo di mamme di Paola, comune del Cosentino. Pertanto, solo le scuole interessate dai ricorrenti sospenderebbero l’ordinanza regionale.
Da domani si applicherebbe quello che in pratica prevede il Dpcm emanato dal Governo nazionale, che dispone la didattica in presenza, tranne che dalla seconda media alle università, anche nelle zone Rosse. Ed è proprio avvalendosi delle ragioni giuridiche contenute nel provvedimento del premier Giuseppe Conte, che il Tar ha annullato l’ordinanza della Regione.
Ora sarà necessario comprendere come reagirà la Regione, se interverrà a precisare o si adeguerà alla sentenza ritirando l’ordinanza su tutto il territorio, poiché resta un precedente e qualunque genitore di studenti calabresi fino alla prima media potrebbe ricorrere al Tar sapendo di ottenere la riapertura dell’istituto scolastico del proprio figlio.
Ma attenzione, la confusione non sta solo in questo. Perché se guardiamo ai comuni c’è da perderci la testa. Sicuramente le scuole non riapriranno a Catanzaro, dove il sindaco Sergio Abramo ha disposto la chiusura fino al 28 novembre, e non succederà a Reggio Calabria, dove medesima ordinanza ha disposto il sindaco Giuseppe Falcomatà.
A Cosenza, invece, il sindaco Mario Occhiuto aveva disposto la chiusura delle scuole dal 16 al 21 novembre. Pertanto, nel capoluogo bruzio, qualora arrivassero decisioni generali, ripartirebbe la didattica in presenza. A Crotone l’ordinanza del sindaco Vincenzo Voce aveva invece disposto la chiusura dal 9 novembre per 14 giorni, vale a dire oggi. Anche nella città pitagorica si ripartirebbe.
Il sindaco Maria Limardo, a Vibo Valentia, aveva chiuso le scuole dal 10 al 21 novembre. Lei ha annunciato una diretta alle ore 19 dalla sua pagina social per affrontare la questione. E così via, si dovrebbe stilare un lunghissimo elenco per ognuno dei 404 comuni della Calabria.
Di fatto, tra i calabresi è sempre più diffuso il caos. E’ un momento davvero complicato per i cittadini, alle prese con sanità a pezzi, ‘ndrangheta, politica corrotta e pressapochismo di chi dovrebbe incidere maggiormente, poiché detiene il potere per farlo, ma non lo fa.
Ovviamente, ogni cittadino andrà a verificare quali siano i provvedimenti attivi sul proprio territorio comunale, per farsi trovare pronto a qualunque ordinanza possa arrivare nelle prossime ore, provando a rimettere ordine alla propria quotidiana esistenza, resa così maledettamente complicata.